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Come ti senti Mister dopo la prima vittoria a San Pietro?
Sono soddisfatto, ci voleva una vittoria così. Sono contento soprattutto per i ragazzi che stanno lavorando intensamente e spero che per loro sia il definitivo salto di livello mentale. Siamo una squadra di qualità, dovevamo e dobbiamo solo prenderne consapevolezza e giocare come tale, ora non dobbiamo più guardarci indietro.

 

Non è stata una vittoria qualunque, ma addirittura con la capolista…
Certo, un valore aggiunto senza dubbio, c’è da dire che le prime giornate sono sempre un po’ interlocutorie e non è detto che l’Illasi o qualsiasi altra squadra sia la favorita al momento, dobbiamo ancora vedere i reali valori. Per questo non dobbiamo compiere quindi l’errore di pensare di essere ora imbattibili, siamo solo all’inizio. Detto ciò, dobbiamo continuare a lavorare serratamente.

 

Che partita è stata, Mister?
Assolutamente non facile, abbiamo affrontato ad ogni modo una squadra ostica, molto esperta, con un paio di elementi molto pericolosi. Noi invece siamo scesi in campo con una formazione giovane in diversi elementi. Penso ai gemelli Canevarolo. Per questo in certe situazioni siamo andati in difficoltà, ma credo che sia fisiologico.

Abbiamo però impattato la partita subito bene, conducendo il gioco e rispondendo all’offensiva ospite. Meritando in diverse occasioni di andare in vantaggio che però non si sono concretizzate. Rientrati in campo dopo la pausa, non siamo riusciti ad imprimere la stessa intensità della prima frazione. Abbiamo leggermente perso il controllo del gioco, con palle lunghe che non raggiungevano mai i nostri attaccanti. Dopo 15/20 minuti mi sono girato verso la panchina e ho detto: “Non stiamo giocando bene ora…”, proprio in quel momento è arrivato il goal di Frigo. Il vantaggio ci ha senza dubbio rinvigoriti, riprendendoci il controllo del centrocampo e producendo diverse occasioni importanti. Le abbiamo concretizzate dopo poco, con il raddoppio, un bel goal di Maccà. Sotto 2-0, gli avversari si sono fatti molto aggressivi, sfruttando l’esperienza e la presenza fisica soprattutto del loro attacco. Nel contenere questa situazione siamo rimasti in dieci con l’espulsione di Singh. Da quel momento siamo andati in ovvia difficoltà, data l’inferiorità numerica. Gli ospiti sono andati quindi vicini al goal, scheggiando però solo la traversa fortunatamente. Questo colpo di sfortuna, gli ha demotivati e siamo riusciti a chiudere la partita mantenendo il meritato vantaggio.

In generale non siamo stati bellissimi in campo come con il Thiene, ma il risultato è stato senza dubbio migliore, a volte bisogna anche mettere da parte il gioco elegante e diventare cinici per il risultato. E noi l’abbiamo fatto questa domenica.

 

Vittoria comunque convincente come non se ne vedevano da tempo!
Certo, è frutto di lavoro intenso e anche intelligenza tattica, il primo goal per dire, è arrivato anche perché a fine primo tempo ho parlato con Nicolò e gli ho spiegato che era lui in quella partita il giocatore fondamentale, era il centrocampista che li metteva in difficoltà, se c’era qualcuno che poteva segnare era lui in quella situazione. Questi ragionamenti posso suggerirli io, ma devono essere poi anche loro che dinamicamente se ne rendono conto e sfruttano la situazione. Ti rendi conto se il difensore fatica a coprirti perché deve coprire anche un tuo compagno. Proprio in quel momento devi colpire senza esitazione.

 

Cosa ti aspetti dalla prossima con il Brendola?
Ottobre è un mese davvero intenso e difficile, il Brendola lo abbiamo già incontrato, abbiamo capito chi abbiamo difronte.
Lavoreremo sicuramente dal punto di vista tattico per essere più pericolosi, in campo poi sarà necessario fare un ulteriore step e dimostrare che non siamo più quelli di inizio settembre, ma che siamo migliorati, dobbiamo tirare fuori il meglio che abbiamo per portare a casa il risultato. Loro sono sempre aggressivi, in Coppa Italia, contro di loro, dobbiamo ringraziare le paratone di Manuel, altrimenti rischiavamo di perdere. Non do nulla per scontato, con il giusto rispetto, dobbiamo andare là per dimostrare chi siamo, loro sono in crescita, ma lo siamo anche noi.

 

Hai trovato una formazione tipo?
Ti dirò, credo di aver trovato una quadra, c’è da dire che con il Brendola nella fattispecie saremo senza i due terzini dell’ultimo scontro. Abbiamo altre soluzioni che elaboreremo durante la settimana. Ripeto poi, chi entra a partita in corso potrebbe essere addirittura più importante di chi inizia, non credo alle riserve. Domenica ha esordito Vicari, ad esempio, un giovane che può darci diverse soluzioni ed è entrato a partita in corso. Se un giocatore è aggregato alla nostra squadra significa che ha la fiducia dell’intero gruppo e merita di essere lì. Chi scende in campo dipende dalla strategia complessiva della partita. Ogni partita fa un po’ storia a sé.

Proprio per questo il modulo non è l’identità della squadra. La nostra identità è di una squadra che vuole prendere in mano il gioco, che lo conduce, aggressiva e che gioca a ritmi alti. Gli interpreti sono variabili anche perché lo stato di forma cambia, e capita che chi è particolarmente in forma ora non lo sia a Marzo o viceversa. Queste caratteristiche di squadra però devono esserci sempre.