Massimo Monfardini, mister della Prima Squadra, approccia il tavolo dell’intervista con la calma tipica di chi è sicuro di sé e delle proprie potenzialità. Ha già confidenza con il DS A.Zampieri e con il Presidente R.Faccin e con loro si confronta apertamente sull’organizzazione di alcuni aspetti riguardanti la squadra e il prossimo campionato.
Buongiorno Mister, Come va?
Sono appena tornato dalla prima tranche di ferie. Sono rilassato e mi preparo alla seconda tranche. Mi sto preparando alla stagione sportiva intensa e colma di impegni,
Ottimo! Ti vedo già a tuo agio qui a San Pietro. Ti sei sentito accolto?
Assolutamente sì. C’è affinità di intenti e di approccio allo sport e alle persone. Le premesse sono ottime e sono già mentalmente catapultato su questo nuova esperienza. Sono super motivato.
Parlami delle motivazioni. Perchè il San Pietro? Ti piace l’avventura?
Sì, di sicuro. mi piace tanto l’avventura. Scherzo! In tutti i contatti che ho avuto nel tempo, con rappresentanze del GS S.Pietro, ho percepito la presenza di valori in cui mi riconosco: forte senso di appartenenza, rispetto dei ruoli e delle competenze, vera passione per il calcio e centralità dello sport che è perno sul quale gira tutto e tutti.
E il risultato? Quant’è importante per te?
Il risultato è importante, conta e fa parte dello sport ma se è l’unico obiettivo, dalla mia esperienza personale, porta al cinismo, a parlare solo di business e questo non è nelle mie corde.
Vedi, quando, soprattutto nel calcio a livello dilettantistico, vengono messi davanti i soldi a tutto, io non ci sto. A questi livelli deve essere presente un giusto connubio di: ricerca del risultato e quindi un lavoro costante a livello tecnico e il piacere di frequentare il gruppo, la squadra. Quando è presente un’atmosfera piacevole dove i giovani atleti si divertono, si sentono sicuri e a loro agio quasi sempre c’è anche il risultato.
Quali sono le potenzialità che hai intravisto nella squadra che andrai ad allenare?
Ho visto dei giocatori interessanti, molta concretezza e anche una buona base tecnica; questo non è così scontato. Logicamente c’è dal lavoro da fare per migliorare alcuni aspetti di approccio, di tecnica e di autostima a livello personale. Mi riservo di dire qualcosa di più a fine agosto quando cominceremo ad allenarci in vista del campionato.
Io sono convinto che un nuovo allenatore debba essere bravo a capire le caratteristiche della squadra e farle diventare delle potenzialità senza ostinarsi a cambiare, tutto o quasi, in relazione a una sua personale visione tecnica. Entrare a gamba tesa apportando cambiamenti radicali, quasi sempre, mina la sicurezza nei singoli giocatori e di conseguenza della squadra. Ho detto sopra, i ragazzi devono sentirsi a loro agio, per arrivare al risultato.
La stagione scorsa ha avuto due facce: il giro d’andata è stato difficile mentre il ritorno, a parte qualche caduta, è venuto fuori un po’ di carattere e siamo riusciti a salvarci. Come interpreti questo risultato?
Ci possono essere stati diversi motivi. E’ difficile dire, da parte mia, qualcosa non conoscendo la situazione di allora. Possono esserci state cause interne e/o cause esterne. Io ho visto una partita del campionato scorso e sinceramente la squadra ha giocato bene. Poi, fare ora delle ipotesi sarebbe da arroganti. Ora dobbiamo concentrarsi su il futuro.
Come già comunicato, lo storico capitano Daniele Agosti, si è ritirato. Mancanza che probabilmente si farà sentire. Come vedi questo periodo di transazione?
Non lo vedo un grosso problema, anzi, potrebbe essere il momento, per qualche ragazzo di carattere, di emergere. La figura del capitano è importante, ma poi è la squadra a fare la differenza. Lascio a tutti i ragazzi lo spazio di dire la sua in merito.
Quali sono i tuoi obiettivi concreti per la prossima stagione?
I miei obiettivi sono sempre ambiziosi ma, come detto prima, ma ho bisogno prima farmi un’idea chiara del livello della squadra e dei singoli. Sicuramente un aiuto arriverà anche dai nuovi giocatori inseriti che ritengo molto validi. Poi rimane l’incognita dei gironi e questo può fare una differenza sostanziale. E poi, teniamo presente sempre che nel calcio può sempre succedere qualcosa di imprevisto.
E’ probabile che una partita del prossimo campionato sia con il Brendola, un rivale temuto e aggressivo. I ragazzi incontreranno il loro ex allenatore. Come vedi quelle partite?
Nel mio concetto di calcio questo non è un problema, anzi. Dopo sei anni passati insieme dovrebbe essere una festa per i ragazzi e per l’ex allenatore ritrovarsi. Capisco che non tutti la vedono come me, ma credo, che per i risultati ottenuti mister Rutzittu, debba essere solo ringraziato. La partita la giocheremo con la tranquillità di spirito che sempre, nel calcio e nello sport in general, si deve avere.
Grazie Massimo per la disponibilità. Ti auguriamo prima buone ferie e poi buon lavoro.
Ci si vede il 22 di agosto con gli allenamenti pre-season.
Uff. Stampa GS Montecchio S.Pietro