fbpx Skip to main content

Oggi abbiamo intervistato il nostro attaccante Federico Chiarello.

Altro “canterano” neroverde, Federico Chiarello ha nella velocità la sua arma vincente.
L’esterno classe 98 è in grado di mettere a ferro e fuoco le difese avversarie con la sua rapidità.
Prezioso è il suo contributo, soprattutto nelle azioni in contropiede e per punizioni procurate.

Federico Chiarello, partiamo dall’inizio. Quali sono i tuoi primi ricordi legati al calcio? 

I primissimi ricordi legati al calcio sono le partite che facevo da bambino nel campetto fuori casa, dove passavo le mie giornate tra il pallone e gli amici d’infanzia.  

 

Ti è sempre piaciuto il calcio? 

Si, fin da piccolo ho provato felicità con il pallone tra i piedi e tutt’ora non riesco ad immaginare la mia vita senza calcio. Oltre che a farmi provare un’emozione unica il calcio mi ha fatto conoscere amici importanti con cui ho condiviso esperienze uniche. 

 

Ci sono stati momenti in cui hai pensato di mollare di giocare a calcio? 

Ci sono stati momenti di difficoltà in cui mi è passato per la testa, ma alla fine la mia grande passione per questo sport mi ha fatto proseguire. Penso che ci saranno ancora questi momenti ma la mia voglia di continuare a giocare vincerà sempre. 

 

A quale giocatore famoso ti ispiri? 

Non ho vere e proprie fonti di ispirazione, diciamo che il mio primo idolo è stato Super Pippo Inzaghi, un goleador unico nel suo genere, peccato che non abbia il suo stesso senso del goal. 

 

Perchè il GS S. PIETRO? 

Il San Pietro l’ho scelto perché prima di formarti come atleta ti fa crescere come persona e ti insegna i valori fondamentali che al giorno d’oggi sono sempre più importanti. Ho scelto il San Pietro anche perché qui ho sempre trovato una famiglia pronta ad aiutarmi anche per problemi extra-calcistici.  

 

Quali sono i momenti migliori della tua esperienza al GS San Pietro? 

Ci sono stati due grandi momenti che non dimenticherò mai. Il primo è la vittoria del campionato con gli allievi, è stata una grande ed importante annata. Il secondo momento, per me molto significativo è stato il primo goal in prima squadra. Due esperienze indimenticabili. 

 

Hai due aggettivi per descrivere la tua personalità? 

Mi definirei generoso e competitivo, cerco sempre di ottenere il meglio da me stesso e il massimo dei risultati. 

 

Un motto personale che ti accompagna in campo e fuori? 

 Il motto che mi dico sempre per darmi la carica è ‘il duro lavoro ripaga sempre’. 

 

Cosa ne pensi di questo stop? 

Questo stop indubbiamente non ci voleva, però la salute viene prima di tutto, quindi ci prepariamo per riprendere al meglio. Torneremo a vincere tutti insieme.