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Filippo, partiamo dall’inizio. Quali sono i tuoi primi ricordi legati al calcio?
Ho iniziato a giornate all’età di 7 anni, in seconda elementare. Ero entusiasta e non vedevo l’ora di iniziare.

Ti è sempre piaciuto il calcio?
Fin da piccolo anche se avevo un pallone da basket o da pallavolo ci giocavo a calcio, quindi si! Il calcio mi ha appassionato fin da piccolo.

Perché hai scelto di fare il difensore?
Il ruolo non si sceglie secondo me, i mister negli anni hanno tirato fuori in me certe qualità portandomi a fare il terzino sia destro che sinistro. Ho giocato anche a centrocampo facendo però l’intera fascia quindi dovevo difendere e attaccare allo stesso tempo.

Perché il GS S.Pietro?
Mio papà giocava nel San Pietro e mio nonno è sempre stato nella dirigenza del San Pietro. Difficile non sceglierlo. San Pietro oltre ad essere il mio quartiere entra nella tua vita e diventa una seconda famiglia. Tutti quanti, dai dirigenti ai compagni agli allenatori e a tutte le persone che si occupano del GS SAN PIETRO!

Quali sono i momenti migliori della tua esperienza al GS S.Pietro?
Nell’anno 2014, primo anno juniores, abbiamo vinto il campionato. È il ricordo più bello che abbia, ma anche l’esordio in prima squadra non me lo dimenticherò mai, che è successo sempre lo stesso anno 14/12/2014 all’età di 17 anni.

Hai due aggettivi per descrivere la tua personalità?
Determinato e testardo.

Un moto personale che ti accompagna in campo e fuori?
Non è un mio motto ma un motto di un mio ex compagno di calcio che purtroppo non c’è più
“Non succede, ma se succede”.