Nicolò, partiamo dall’inizio. Quali sono i tuoi primi ricordi legati al calcio?
Dopo aver visto i mondiali del 2006 mi sono innamorato del calcio, mia mamma mi ha portato al mio primo allenamento all’età di 6 anni, ho fatto il mio primo allenamento con Andrea Tomasi e da lì è partita questa fantastica passione.
Ti è sempre piaciuto il calcio?
Si mi è sempre piaciuto fin da piccolo. Mi ricordo che la mia prima maglia di calcio mi è stata regalata appena prima dei mondiali da mio zio ed era la numero 7 di Del Piero, ho guardato tutte le partite con quella maglia.
Ci sono stati momenti in cui hai pensato di mollare di giocare a calcio?
No, non mi è mai passato per la testa.
Perché hai scelto di fare il centrocampista?
Mi hanno sempre schierato in quel ruolo perché tutti hanno sempre pensato avessi buoni piedi. Mi sono ispirato e ho sempre avuto un amore innato per il centrocampo della juve 2014/2015 con Marchisio,Vidal,Pogba e Pirlo.
Perché il GS S.Pietro?
Gioco qua da sempre, col tempo ho stretto legami dentro e anche fuori dal campo. Ci conosciamo tutti e ci vogliamo tutti bene. È una seconda famiglia si condivide tutto gioie e dispiaceri.
Quali sono i momenti migliori della tua esperienza al GS S.Pietro?
Da più giovane la gloria più grande senz’altro è stata la vittoria del campionato e delle fasi finali Giovanissimi con i miei coetanei del 2000. Quest’anno invece la gioia più grande è stata quella di togliermi la soddisfazione di segnare il mio primo gol in prima squadra, di sinistro tra l’altro 😂😂.
Hai due aggettivi per descrivere la tua personalità?
Tenace e positivo sempre.
Un moto personale che ti accompagna in campo e fuori?
Mai mollare!! Non si molla niente.