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Chi era Nicola da bambino?
Da bambino ero un ragazzo molto estroverso, sempre in movimento che voleva sempre fare di testa propria. Mi piaceva stare all’aria aperta a giocare a calcio e fare i giri in Carbonara, dove sono nato.

Hai sempre voluto fare il calciatore?
Ho sempre avuto la passione del calcio quindi anche l’aspirazione di fare il calciatore.

Qual è il primo ricordo che hai legato al calcio?
Il primo ricordo che ho legato al calcio è quando all’asilo insieme ai miei amici ci giocavo nel cortile dell’Andersen, mi ricordo che loro avevano già iniziato l’attività calcistica a San Pietro e così, dopo qualche mese, ho iniziato anche io.

Da bambino chi era il tuo idolo?
Quando ero più piccolo i mie idoli erano Thierry Henry e Filippo Inzaghi perché mi piaceva come giocavano, quindi prendevo ispirazione da loro.

Per quale squadra tifavi? E ora per quale squadra tifi? Cosa ne pensi della sua situazione attuale?
Ho sempre tifato il Milan sin da piccolo perché in casa tutta la famiglia tifa Milan. La mia fede calcistica perciò  non è mai cambiata, quindi tifo tuttora i rossoneri, stiamo crescendo pian piano e spero che quest’anno vinceremo lo scudetto.

Sentivi di avere le potenzialità di costruirti una carriera? Magari anche da professionista?
Ho sempre creduto in me stesso e mi sono sempre impegnato in quello che volevo fare, quindi sì, ho spesso pensato al calcio professionistico come punto d’arrivo.

Il tuo percorso sportivo come si è sviluppato?
Il mio percorso sportivo è stato un po’ altalenante soprattutto negli ultimi cinque anni in cui ho cambiato tante squadre e tanti allenatori.

Al di fuori dal calcio hai altri idoli?
Un’altra mia passione è il basket che però non ho coltivato, o meglio, coltivo nel tempo libero, ho idoli quindi anche in questo campo, come ad esempio Michael Jordan e Rajon Rondo.

Quando sei diventato attaccante?
Il mio ruolo nel calcio non è mai cambiato, sono sempre stato attaccante sin da subito.

Come ti sei avvicinato alla prima squadra del GS?
Dai sei/sette anni mio papà mi portava a vedere le partite della prima squadra e da lì ho iniziato ad avvicinarmi.

Il consiglio migliore che hai ricevuto in carriera?
Quando ero più piccolo facevo spesso quello che volevo e non avevo la testa completamente sul calcio, infatti, ogni fine allenamento, Fausto e Andrea (i miei allenatori) si dilungavano in prediche che in realtà sono servite abbastanza, grazie a loro ho riacquistato la voglia di giocare. Il consiglio migliore che mi hanno dato è stato quello di pormi degli obiettivi nella vita e lavorare duro per raggiungerli.

Hai più amici dentro o fuori dal calcio?
Fortunatamente sono un ragazzo socievole a cui piace stare con gli amici, grazie al calcio infatti, parecchi anni fa, è nata la mia compagnia con cui riesco a essere me stesso e divertirmi.

Come stai vivendo il periodo di isolamento?
Questo periodo di isolamento non lo sto vivendo malissimo, a dire il vero, ma mi manca la mia normalità e soprattutto giocare a calcio con i miei compagni.

C’è qualcosa che stai facendo in questo periodo che prima non avevi mai fatto?
Grazie a questo periodo riesco a stare di più con la mia famiglia, cosa che prima non riuscivo a fare per mancanza di tempo.

A livello di videogiochi e serie tv, quali sono i tuoi gusti?
Come nella vita, anche nei videogiochi, i miei preferiti sono basket e calcio, quindi NBA 2K e FIFA sono un must; mentre per le serie tv non ho un genere preferito a dire il vero.

Come immagini sarà tornare in campo?
Spero di tornare in campo il prima possibile senza tutte queste restrizioni e tornare a divertirmi come una volta!