E’ dura, è dura perché non ho visto la squadra con il mordente, con la voglia giusta per affrontare un girone di ritorno. Abbiamo fatto tutto noi. Abbiamo dato fiducia ad una squadra meno preparata di noi. In un particolare eccellono: nell’atteggiamento giusto per affrontare una partita importante quale era quella di domenica. Abbiamo fatto una brutta figura; pressati mentalmente e indotti dall’errore facilmente siamo crollati.
In 15 ragazzi che ho mandato in campo (11+4 cambi) pochissimi sono entrati in campo con la grinta che serve. Se devo dire la verità, solo uno.
Dopo la prestazione di domenica sono preoccupato perché sembra mancare proprio la cognizione della situazione in cui siamo. Sembra quasi che a tutta l’associazione neroverde interessi che le cose vadano bene e migliorino tranne gli 11 in campo.
Io parlo tanto, ho ripetuto più volte l’importanza della partita in settimana, ma le parole non hanno portato a nessun risultato. Il campo ci ha tirato una bella sberla.
La settimana scorsa, nell’amichevole contro il Castelgomberto, alla fine ero positivo, ora proprio no. C’è stato un cambio di faccia che mi ha lasciato allibito.
Ho visto tanta insicurezza, tanti passaggi sbagliati, tanta indecisione nel muoversi in campo. Tanta paura ingiustificata. Tanta staticità, tanta poca voglia a supportare il compagno in difficoltà. Gli avversari se ne sono accorti, anche perché era difficile non accorgersene, e ne hanno approfittato.
Nel primo tempo ci siamo mangiati 3 goal, letteralmente inghiottiti. Altre squadre del nostro livello li avrebbero segnati tutti, facilmente. Tre volte a tu per tu con il portiere e sbagliare sempre.
Sono consapevole che dicendo queste cose magari tolgo ancora più sicurezza a tutti, ma sta di fatto che senza il solito rigore concesso e quindi il loro secondo goal, avremmo potuto vincere. Qualche sbaglio ci stà, ma non tutti questi.
Il calcio purtroppo è fatto anche di episodi. Quando si sbaglia una, due o tre volte, il morale ne risente e poi si continua a sbagliare.
Però, tante altre squadre, alla prima occasione utile segnano, com’è questa storia? Me la spiegate?
E’ tutto l’anno che va così, con la prima in classifica e con le ultime. Non possiamo continuare a parlare di sfortuna. Non ci sto.
Non basta essere dispiaciuti alla domenica quando si rientra in spogliatoio, bisogna pensarle prima queste cose, bisogna ricordarsi delle brutte sensazioni quando bisogna entrare in campo e lasciare andare tutto quello che si ha in testa per concentrarsi e per non avere rimpianti dopo.
Ho fatto i complimenti a Frigo a fine partita davanti a tutti, lo meritava, è stato uno dei pochi a metterci grinta, sempre alla ricerca della palla, sempre deciso nei contrasti. Questo voglio vedere da tutti miei ragazzi.
Agosti ha fatto fatica ma me lo aspettavo e non gliene faccio una colpa. Quando non sei più giovanissimo e non giochi per tre mesi è dura riprendere il ritmo, ha dato quello che poteva.
Sono altri giocatori che non hanno proprio scuse. Due mesi per prepararsi e ritrovare la forma e poi questi sono i risultati? Io faccio anche fatica a partecipare al terzo tempo a fine partita, dopo simili batoste. Io ci sto male, non ho appetito.
Ora, domenica prossima, incontriamo il Brendola: squadra tosta, davvero convinta di dove stanno andando.
Io non ho paura, quando eravamo in seconda categoria tutti e due gli abbiamo battuti più volte, e sono convinto che potremmo batterli ancora ma serve un totale cambio di registro.