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Mi è stato chiesto che cosa è stato per me il GS San Pietro? Per mettere qualcosa nero su bianco ho iniziato a riflettere consultando alcune delle preziose foto scattate dal nostro caro amico Angelo.

E’ iniziato tutto verso la fine degli anni ‘70 quando ho cominciato a correre dietro a un pallone sul campo di sabbia del ricreatorio, come per tanti ragazzi della mia età. Con orgoglio quasi da subito ho iniziato a indossare la maglia neroverde e ancor oggi, quando la prendo in mano per distribuirla ai giovani prima della partita, non mi lascia indifferente. Col passar degli anni ho avuto modo di conoscere moltissimi compagni, allenatori e dirigenti che hanno contribuito alla mia crescita individuale in un ambiente sano

e dai valori positivi. I ricordi più vividi di quel periodo sono legati alla fatica durante l’allenamento, ai palloni duri che si appesantivano con la pioggia, alle docce fredde quasi tutto l’anno, all’odore di olio canforato nello spogliatoio, alle cene e alle feste: eventi attesi e indimenticabili.

Negli anni ‘90 sono diventato un giocatore della prima squadra, un traguardo che mi riempie tutt’ora di orgoglio. Si giocava un calcio diverso da oggi, con molti meno mezzi e meno organizzazione, più fisico. Su campi che ora definiremmo indecenti, la fantasia e la tecnica dei più dotati risultavano sempre decisive. Erano gli anni in cui si cominciava a diventare uomini presto e in cui si doveva dare un’impronta decisa alla propria vita in fretta, ma senza mai lasciare del tutto la spensieratezza e la goliardia. L’emozione ed il senso di appartenenza che si provava scendendo in campo erano ingredienti importanti che ti tenevano legato fortemente al San Pietro.

Le conoscenze e le amicizie maturate in quel periodo hanno avuto effetti anche negli anni a venire e alcuni dei miei compagni di allora sono, fortunatamente, ancora oggi in società.

È stato proprio in quegli anni che, prima di una partita di seconda categoria, il nostro allenatore nello spogliatoio oltre a parlare dell’incontro che ci apprestavamo a disputare ci invitava a riflettere, sul fatto che l’A.S del San Pietro ci stava dando molto che nella vita prima o poi si è chiamati anche a restituire.

Quella riflessione ha fatto breccia nei miei pensieri e agli inizi degli anni 2000, quando ho appese le scarpe al chiodo, ho iniziato a seguire come dirigente prima e come allenatore poi, alcune squadre di allievi e giovanissimi con successi soprattutto dal punto di vista umano e sportivo.

La soddisfazione principale per noi che dedichiamo parte del nostro tempo al San Pietro è vivere tra i ragazzi, contribuire al loro sviluppo umano così come qualcun altro ha fatto in precedenza con noi coltivando la speranza di ritrovarli un domani al nostro fianco e al nostro posto.

Il nostro settore giovanile si è sempre distinto occupando i vertici nelle classifiche dei campionati provinciali, senza però dimenticare mai i principi a cui il San Pietro è rimasto fedele in questi primi cinquant’anni.

Il merito va senz’altro agli allenatori ed ai dirigenti che sposano questa filosofia curando la crescita tecnica ed umana dei giovani atleti, dai primi calci alla prima squadra sempre con lo spirito.

Da bambino, adolescente, uomo e genitore posso quindi dire che per me il GS San Pietro è stato ed è un amico importante, direi un mio coetaneo, che mi ha accompagnato fino ai giorni nostri e che spero continuerà a fare a lungo.