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“Il momento più bello è quando indosso gli scarpini da calcio.”

Francesco Totti, Javier Zanetti, Alessandro Del Piero, Paolo Maldini… Grandissimi campioni che hanno trascorso una vita con la stessa maglia addosso.
Le cosiddette “bandiere” sono le figure più simboliche del calcio, portacolori di una squadra di cui sono cuore pulsante.
E a San Pietro questo profilo risponde indiscutibilmente al nome di Gianluigi “Gigi” Cavallon.
Gigi mette subito le cose in chiaro: “il San Pietro per me è una famiglia”.

Da quanto sei in neroverde?
Ho iniziato a giocare all’età di 6 anni, da sempre al San Pietro, a parte due partite con il Bassano.
E sono in prima squadra da 19 anni.
Tante soddisfazioni con questa maglia. Su tutte, i campionati vinti nel 2008 e 2012.

Come sono stati?
Indescrivibili. Sono emozioni che vorrei che ogni giocatore provasse.
Comunque due squadre fortissime sul campo e un grandi gruppi fuori. Che serate! (ride).

Un momento difficile della tua carriera?
La mia carriera sta per finire, diciamo che dopo la rottura del crociato 4 anni fà e tutto più difficile, ma cerco di trasmette lo spirito di sacrificio a tutti i giovani del San Pietro. Ora è il loro momento!

E quello più felice?
Sempre quando metto gli scarpini da calcio!!! Il calcio è divertimento e passione.
Ma se devo essere sincero un momento felice è quando la domenica sono davanti alla fila per entrare in campo. Sono orgoglioso di essere il capitano dei miei compagni e amici.
Ultimamente capita un po’ meno spesso, ma che guida la fila c’è il mio grande amico Lele (Daniele Agosti).

Come vedi il gruppo quest’anno?
Siamo un bel gruppo misto di giovani e vecchietti, anche i nuovi si sono integrati molto bene.
Abbiamo ottime capacità e speriamo di toglierci delle soddisfazioni importanti.

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