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Nicola Pegoraro è una pedina importantissima nell’undici di Rutzittu.
Attaccante classe 1988, viene schierato punta esterna. Spesso è una spina nel fianco delle difese avversarie per la sua velocità e per la sua capacità di inserirsi e pressare. Nell’ultimo match con una doppietta ha trascinato il San Pietro nel vittorioso blitz di Brendola.
Pegoraro ha conosciuto molte piazze di Vicenza città (Serenissima, San Lazzaro, Leodari San Bortolo e Maddalene) prima di approdare in neroverde. E’ con noi da quattro anni.

Ci ha rilasciato un’intervista dove risultano chiari i suoi obiettivi e il suo modo intelligente di giocare a calcio.

Attaccante tuttofare, come ti trovi in questo ruolo?
Ho giocato in vari ruoli: attaccante esterno, fascia di centrocampo, attaccante centrale.
A dire la verità la mia posizione preferita sarebbe trequartista dietro le punte, però poche squadre attualmente lo utilizzano nel loro modulo.

Finora hai segnato 6 gol. Ti sei posto un obiettivo personale?
Ho un grande obiettivo. Tuttavia preferisco per scaramanzia non rivelarlo e tenermelo per me. Sognare non costa a nulla e serve a farmi scendere in campo motivato e feroce.

Soddisfatto della doppietta a Brendola?
Sono contento di aver siglato una doppietta che non arrivava dalla stagione scorsa ma ancor di più sono soddisfatto della prestazione della mia squadra. Risultati come questi ti caricano e ti fanno volare.

Siamo in un buon momento, come continuare su questo passo?
Per continuare su questo passo sicuramente non bisogna montarsi la testa. Dobbiamo restare umili e continuare a lavorare sodo. Scendere in campo con grinta e determinazione mandando costantemente agli avversari un messaggio forte e chiaro: siamo uniti e non abbiamo paura di nessuno.

Cosa ti piace del San Pietro?
Il mondo San Pietro è una grande famiglia che ti accoglie e ti fa sentire subito a tuo agio. E’ come quella sensazione che provi quando rientri a casa. Le famiglie sane hanno dei valori e il star bene nel S.Pietro è dato dal fatto che mi riconosco nei suoi valori.

Cosa miglioreresti in questa squadra?
A mio avviso la squadra ora è ben equilibrata. C’è il giusto mix tra giocatori esperti e giocatori più giovani e i risultati si stanno vedendo. Per il futuro credo che bisogna continuare a crederci, restare uniti, lavorare molto durante gli allenamenti provando più moduli di gioco. Anche su l’autostima personale  è importante lavorare per scendere in campo consapevoli delle proprie qualità e pronti ad affrontare qualsiasi avversario senza timore.

Orgogliosi e fieri, sempre!

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