Un giocatore che ha il San Pietro nel DNA e che tiene alla maglia come pochi altri.
Con una definizione così ti può venire in mente solo Luca Schiavo.
Difensore del ’91, con la maglia neroverde è stato protagonista di grandi vittorie, come il campionato del 2012.
A volte sanguigno, ma la sua determinazione in campo farebbe la fortuna di molti allenatori.
Luca, partiamo dall’inizio. Quali sono i tuoi primi ricordi legati al calcio?
Ho cominciato a giocare a calcio quando avevo sei anni. I miei primi ricordi sono legati al ricreatorio di San Pietro dove iniziai con la scuola calcio, come per tanti altri miei compagni di squadra.
Ti è sempre piaciuto il calcio?
Sì, direi proprio di sì. Non ricordo benissimo come sia nato l’amore per questo sport. Ho provato anche altri sport, ma la passione per il pallone è sempre stata grande e in costante crescita.
Ci sono stati momenti in cui hai pensato di mollare?
Magari qualche volta l’ho anche detto ma non l’ho mai pensato veramente. Ci sono stati momenti calcistici sicuramente infelici ma sono stati superati. La nostra squadra è forte è unita anche nei momenti di difficoltà personale.
Perché giochi in difesa?
Ovviamente, non ho scelto io. Agli inizio, ho fatto il portiere, poi l’attaccante ma per ovvi motivi tecnici sono finito in difesa. Prima come terzino, da qualche tempo come centrale. Dico la verità, all’inizio non mi piaceva per niente giocare in questo ruolo, ma da quando ho capito fino in fondo la responsabilità e l’importanza del ruolo, tutto è diventato bello e interessante .
Perché il GS S.Pietro?
Il GS S.Pietro è sempre stato al mio fianco. Per me è famiglia, è gruppo, è tutto. Sento il costante impegno della dirigenza, degli allenatori e sarebbe difficile non poter più indossare questa maglia.
Quali sono i momenti migliori della tua esperienza al GS S.Pietro?
Sono due in particolare: il primo è legato alla vittoria del campionato provinciale con i Juniores anno 2009/2010. Credo che siamo stati i primi a vincerlo da quando è nato il San Pietro. Un campionato straordinario non solo a livello sportivo ma anche e soprattutto a livello di gruppo. Ripensandoci mi emoziono ancora.
Il secondo invece l’ho vissuto con la vittoria del campionato di seconda categoria nel 2011/2012. E’ stato un campionato difficile ma forse per questo è stato così bello. Il livello di qualità tecnica era altissimo.
Due momenti che porterò sempre con me come anche i consigli del mister Mauro Meggiolaro che stimo enormemente!
Hai due aggettivi per descrivere la tua personalità?
La mia personalità?
Riporto come mi definisce un mio amico che mi conosce bene fuori e dentro al campo: dottor Jekyll e mister Hyde. Ahahah.
Ha ragione e vi spiego il perchè: fuori dal campo, nella vita di tutti i giorni, sono riservato e a volte anche timido, passata la riga del campo da calcio non ho più paura di niente e cambio proprio personalità diventando a volte aggressivo e determinato.
Hai un moto personale che ti accompagna in campo e fuori?
In realtà non ho un moto personale ma credo che nella vita e nel calcio bisogna metterci sempre tutto te stesso e a volte anche qualcosa di più.
E’ importante è non avere rimpianti ed averci sempre provato fino in fondo.
Grazie Luca, e mi raccomando, sempre orgoglioso e fiero!
A cura di:
Franca Barban
Marketing Manager
Fivesix studio